Non solo ADI bloccato: gli ex RdC dovranno andare al CAF anche per questo

Importanti notizie per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (AdI), scopriamo nel dettaglio che cosa sta per succedere alle famiglie che percepiscono il contributo economico.

La misura che, almeno parzialmente, ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, è l’Assegno di Inclusione. Questo si affianca al Supporto per la formazione e il Lavoro (SFL) nel raggiungere la platea dei beneficiari della precedente prestazione di contrasto alla povertà andata in soffitta.

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Non solo ADI bloccato: gli ex RdC dovranno andare al CAF anche per questo – ketumbar.it

Mentre il Supporto alla Formazione e lavoro è ormai in funzione dal mese di settembre del 2023, l’Assegno di Inclusione è partito da gennaio 2024. Per quest’ultima prestazione quindi si è giunti al diciottesimo mese di erogazione possibile. Questa scadenza temporale ha tuttavia delle conseguenze per quanti ricevono il sostegno economico fin da allora. Vediamo nel dettaglio di che cosa si parla.

Che cosa succede per le famiglie che percepiscono l’AdI da 18 mesi

Come noto, la durata massima del primo periodo di erogazione dell’Assegno di Inclusione è di 18 mesi, terminati i quali l’erogazione viene sospesa. Calendario alla mano, i primi 18 mesi di accredito sono scaduti proprio a giugno, coinvolgendo le famiglie che avevano iniziato a ricevere il contributo nel gennaio 2024.

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Che cosa succede per le famiglie che percepiscono l’AdI da 18 mesi – ketumbar.it

Tuttavia è bene ricordare che la prestazione può essere prorogata per ulteriori 12 mesi, se si resta in possesso dei requisiti previsti dalla legge, considerando un mese di sospensione nell’erogazione del contributo. Quindi le famiglie possono presentare nuova domanda nel mese di sospensione, rivolgendosi al patronato o ai CAF accreditati, ricevendo il beneficio nel mese successivo. Oltre questo occorre sottolineare un altro aspetto.

L’Assegno unico e universale (AUU), la prestazione a favore delle famiglie con prole, non è sospesa con l’interruzione dell’AdI. A differenza del passato infatti l’INPS non eroga l’AUU sulla Carta AdI, ma direttamente sull’IBAN segnalato al momento della domanda. Sono così fugati i timori di quanti temevano uno stop anche all’Assegno di Inclusione. Il beneficio per i figli non è direttamente collegato all’erogazione dell’AdI, quindi si riceve regolarmente.

A questo punto occorre segnalare un’altra importante notizia: la ministra del Lavoro, Marina Calderone ha confermato che una nuova misura straordinaria è all’orizzonte. Si tratta di un contributo di 500 euro alle famiglie che hanno concluso il primo ciclo di 18 mesi dell’AdI e sono ammesse al secondo di 12 mesi.

Il beneficio serve proprio a coprire il periodo di sospensione. Il contributo dovrebbe essere finanziato con un fondo di oltre 240 milioni di euro, ma si attendono ancora tutti i particolari operativi. Non resta quindi che monitorare la situazione che dovrebbe sbloccarsi a breve.

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