Rione Testaccio ed il suo Monte dei Cocci
Il Rione Testaccio è un vero e proprio “museo a cielo aperto”, attraversarlo è un viaggio emozionante che abbraccia tutte le epoche: dai resti dell’ Emporium di Roma Imperiale (l’antico porto fluviale della città di Roma) passando per i palazzi fascisti e per le archeologie industriali, fino ad arrivare alle attuali realtà culturali, tra cui la facoltà di Architettura dell’Università di Roma Tre, l’Istituto Europeo di Design e una sezione del Museo di Arte Contemporanea di Roma (Macro).
Lo stesso Rione insieme al suo Monte dei Cocci rappresentano la testimonianza più significativa dello splendore dell’ Impero Romano. Quest’area infatti è stata un centro nevralgico di importanti scambi commerciali con il Mediterraneo e, la più significativa testimonianza del fervore economico in età romana è senza dubbio, il “Monte Testaccio” o “Monte dei Cocci“, come è sempre stato chiamato dai Romani.
Alto circa 35 mt, è una collinetta artificiale costituita da frammenti di anfore olearie sbarcate dal vicino porto fluviale sul Tevere e destinate alla vendita.
Tali anfore venivano svuotate al loro arrivo a Roma, ridotte in cocci e impilate nella terra come tegole, questa opera di smaltimento nel tempo ha creato l’odierna collina artificiale.
Per anni il Monte dei Cocci è stato il simbolo dell’orgoglio e del potere di Roma antica. Venne usato per varie iniziative: scenario di giochi carnevaleschi all’inizio, punto di arrivo di manifestazioni religiose come la Via Crucis (ecco spiegata la croce sulla cima del Monte) e infine meta privilegiata delle “Ottobrate”, tipiche feste romane che vedevano sfilare i carretti nel periodo della vendemmia.
E’ proprio in quest’ultimo periodo che alla base del Monte dei Cocci vennero ricavate delle “grotte“, adibite a Cantine e usate come depositi di vino. Nel Medioevo queste cantine divennero delle Osterie.
In età moderna queste Osterie sono diventate degli splendidi Locali pubblici (soprattutto Ristoranti) , alcuni di questi sono una vero e proprio sito storico, in quanto all’interno le pareti sono interamente costituite da frammenti di anfore.
Dalla metà degli anni’90 il rione Testaccio è diventato un vero e proprio polo attrattivo, pieno di risorse artistiche, luoghi di divertimento, siti museali, teatri e ristoranti di nicchia.
Inoltre rappresenta da anni uno dei quartieri della “movida romana”, location privilegiata dei film di Pierpaolo Pasolini e Ferzan Ozpetek.
Un luogo magico che sposa tradizione e modernità e che svolge un importante ruolo di aggregazione sociale.
Ketumbar, immerso in questo magico contesto, fin dalla sua apertura nel 2000, ha adottato in pieno questa filosofia, diventando un luogo di convivialità e di equilibrio tra tradizione e modernità.
Anche lo stile architettonico scelto per la location miscela sapientemente storia e attualità: i reperti archeologici come le anfore romane si coniugano divinamente con un arredamento minimal.
In quest’ottica mangiare al Ketumbar non è una semplice esperienza culinaria ma un viaggio nella storia, che da sempre contraddistingue la cultura Romana.
Infatti il Ketumbar, attento a offrire un valore aggiunto ai suoi clienti, ha organizzato lo scorso anno un’esperienza culturale inedita: una visita guidata all’area archeologica del Monte dei Cocci abbinata al suo ormai noto Bio Brunch del sabato !
L’intenzione sarebbe di replicare questa iniziativa, compatibilmente con la disponibilità comunale di Roma.
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